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Non c’è cura senza ricerca

In Svizzera ogni anno circa 350 bambini e adolescenti ricevono una diagnosi di tumore. Mentre terapie innovative stanno rivoluzionando l'oncologia degli adulti, i giovani pazienti continuano a essere curati con farmaci che, in alcuni casi, sono stati formulati decenni or sono. Data la bassa incidenza dei casi, l'industria farmaceutica non è incentivata a condurre ricerche per sviluppare nuovi farmaci. Oncologi pediatrici e ricercatori stanno facendo il possibile affinché i piccoli pazienti non vengano dimenticati e abbiano anch’essi accesso alle migliori e più moderne terapie antitumorali. È un’impresa difficile poiché i loro sforzi sono ostacolati dalla costante penuria di risorse economiche e dai numerosi impedimenti amministrativi. Per migliorare la situazione è essenziale un maggiore impegno da parte del Governo Federale. In occasione della Giornata internazionale contro il cancro infantile, l'organizzazione ombrello richiama l'attenzione sulle sfide del settore.

Una diagnosi di cancro infantile è fra gli eventi peggiori che possano abbattersi su una famiglia. Fortunatamente nei bambini e negli adolescenti i tumori sono rari, ma sono una delle cause più comuni di morte in questa fascia d'età. Anche se negli ultimi decenni le possibilità di curare i giovani pazienti oncologici sono notevolmente migliorate grazie agli intensi sforzi della ricerca, un bambino su cinque non ce la fa e l'80% dei sopravvissuti deve lottare con effetti tardivi della malattia anche gravi e con terapie aggressive, che possono compromettere seriamente la qualità della vita e le prospettive a lungo termine. È quindi ancora più importante intensificare la ricerca sul cancro pediatrico con l'obiettivo di curare un numero maggiore di piccoli pazienti e ridurre ulteriormente gli effetti tardivi del trattamento. "Se vogliamo che in futuro i bambini malati di cancro in Svizzera siano curati con terapie migliori e all’avanguardia, la ricerca ha urgente bisogno di un maggiore sostegno finanziario", afferma Valérie Braidi-Ketter, CEO di Cancro Infantile in Svizzera.

 

Lo sviluppo di terapie innovative vede i bambini malati di cancro in svantaggio

I bambini e gli adolescenti sono affetti da forme tumorali molto diverse da quelli degli adulti e quindi la ricerca deve essere mirata alle loro esigenze specifiche. Ogni singolo progresso in questo campo contribuisce ad aumentare le possibilità di guarigione e migliorare la qualità della vita durante e dopo la malattia. Lo sviluppo di nuove terapie contro il cancro pediatrico procede tuttavia lentamente, poiché il cancro infantile è una patologia rara e quindi poco redditizia per l'industria farmaceutica. La maggior parte dei bambini deve essere trattata con farmaci il cui utilizzo è autorizzato solo negli adulti e alcuni dei quali sono stati sviluppati decenni addietro. "Sebbene la maggior parte di questi farmaci sia molto efficace, il loro uso in pediatria è stato studiato in modo insufficiente e spesso hanno una tossicità, che causa effetti collaterali acuti o tardivi da moderati a gravi in bambini che sono nel pieno della crescita", afferma il Prof. Nicolas von der Weid, Direttore del Dipartimento di Oncologia ed Ematologia dell'Ospedale Pediatrico Universitario di Basilea (UKBB) e Presidente di Cancro Infantile in Svizzera. Data l'urgenza della situazione, gli oncologi pediatrici e i ricercatori sono fortemente impegnati a ridurre la tossicità delle cure, ma anche ad aumentare ulteriormente le possibilità di guarigione dei loro piccoli pazienti. I bambini che non rispondono ai trattamenti standard o con malattia recidivante sono particolarmente dipendenti dalle nuove forme di trattamento. Terapie innovative e nuovi farmaci sono spesso la loro unica possibilità di sopravvivenza.

 

La ricerca sul cancro pediatrico ha bisogno di maggiori finanziamenti

In Svizzera gli istituti di ricerca senza fini di lucro e gli ospedali pediatrici sono gli unici a garantire che anche i giovani pazienti oncologici beneficino dei progressi della medicina. Tuttavia, essi sono cronicamente sottofinanziati, pertanto la ricerca sul cancro pediatrico può progredire solo grazie a donazioni e finanziamenti di terzi. Altri paesi europei hanno da tempo riconosciuto questa lacuna nell'assistenza e hanno istituito fondi di ricerca statali per l'oncologia pediatrica, che garantiscono un finanziamento di base sufficiente ed accelerano l'innovazione, consentendo agli esperti di concentrarsi maggiormente sulla ricerca e non sul reperimento di fondi. Quest'anno il governo federale è chiamato a deliberare sul finanziamento della ricerca per la legislatura 2025-2028 con l'obiettivo di consentire alla "Svizzera un'innovazione di eccellenza". Auspichiamo che i bambini affetti dal cancro non vengano dimenticati. Solo con un maggiore sostegno finanziario la Confederazione potrà contribuire in modo significativo all'assistenza medica di base per questo gruppo di pazienti particolarmente vulnerabile.

 

Una strategia nazionale contro il cancro

La lotta contro il cancro potrà essere più efficace solo se governo federale, cantoni, organizzazioni competenti ed esperti affronteranno insieme le sfide nell'ambito di una strategia coordinata a livello nazionale. Attualmente la Svizzera è uno dei pochi paesi europei a non avere ancora un piano nazionale contro il cancro, nonostante il Consiglio degli Stati e la Commissione permanente del Consiglio nazionale si siano già espressi favorelmente. Soprattutto nel caso di malattie rare come il cancro pediatrico, in cui il settore privato è poco incentivato a sviluppare nuovi farmaci e terapie, una strategia oncologica coordinata a livello nazionale può essere efficace anche quando vi è il rischio di lacune nell'assistenza – ma questo, a condizione che le esigenze dell'oncologia pediatrica siano meglio identificate e supportate. Possiamo solo auspicare che anche il Consiglio Nazionale riconosca l'urgente necessità di agire quando, a fine febbraio, dovrà esprimere il proprio voto.

 

Per maggiori informazioni sui finanziamenti alla ricerca da parte di Cancro infantile Svizzera, cliccate qui.